Sin dagli anni Novanta nel nostro Paese è stato avviato un programma di azioni volto ad introdurre nella Pubblica Amministrazione strumenti informatici ed informatizzazione dei processi ad ogni livello, allo scopo di migliorare efficacia ed efficienza dei servizi offerti. Le grandi opportunità offerte da questa evoluzione si accompagnano a rischi di una sempre maggiore esposizione ad attacchi di tipo cibernetico.

Ad un anno dalla pubblicazione del Quadro Strategico Nazionale per la Sicurezza dello Spazio Cibernetico, il Centro di Ricerca in Cyber Intelligence e Information Security dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” ha condotto, in collaborazione con AgID e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, uno studio volto ad indagare la consapevolezza della minaccia cibernetica e l’attuale capacità difensiva della PA in Italia. L’indagine, i cui risultati sono riportati nell’Italian Cyber Security Report 2014 e che ha coinvolto varie amministrazioni a diversi livelli, ha evidenziato come lo stato della protezione della PA dagli attacchi cibernetici sia molto frammentato, con lacune sia in termini di cultura della sicurezza che di organizzazione. Tale situazione può rappresentare, d’altra parte, una grande opportunità: definire una politica industriale per sostenere l’ecosistema cyber italiano (che vanta notevoli competenze e specializzazioni) costituirebbe un doppio vantaggio, economico e di sicurezza nazionale.

L’analisi del fenomeno è approfondita nel N° 1/2015 di ICT Note. In questo numero anche:

  • Gartner, entro il 2018 il 40% delle grandi aziende si doterà di una strategia per la cyber security
  • Mobile Commerce e Payment in forte aumento: +55% nel 2014
  • Il terziario Innovativo driver di sviluppo per l’economia della Calabria
  • Istat, I KIBS contribuiscono in maniera rilevante alle performance della manifattura
 

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