Il processo di trasformazione digitale del settore sanitario è in pieno corso, in Europa come in Italia. La popolazione chiede un innalzamento del livello di qualità dei servizi sanitari, a fronte di una maggiore sostenibilità della spesa.
In questo contesto, le tecnologie digitali innovative giocano un ruolo fondamentale offrendo la possibilità, ad esempio, di accedere in maniera semplificata e sicura ai dati sanitari e nella gestione dei flussi informativi che intercorrono tra operatori e pazienti. Il loro apporto innovativo è connesso altresì alla capacità di predisposizione di nuove tecniche di diagnostica, cura e modelli terapeutici anche a distanza: ciò è evidente se si considera la potenziale vocazione sanitaria che possono avere strumenti quali la wearable technology, le mobile web application, la robotica, le tecnologie ingeribili o impiantabili, la stampa 3D.
L’introduzione a regime di tecnologie innovative potrebbe contribuire, inoltre, al contenimento della spesa sanitaria pubblica e privata, eliminando gli sprechi e razionalizzando le risorse materiali e immateriali disponibili. L’informatizzazione e l’innovazione tecnologica assumono un’importanza maggiore in regioni in ritardo di sviluppo come la Calabria, in cui la sanità rappresenta da tempo l’anello debole del sistema pubblico. Il perenne status debitorio in cui versa la sanità regionale che si coniuga all’incapacità di far fronte ad una domanda composita e frammentata determinano situazioni di disagio diffuso. Con la sua bassa densità abitativa e forte dispersione territoriale, inoltre, l’erogazione dei servizi risulta fortemente condizionata dai costi. L’impiego di soluzioni tecnologiche, come la telemedicina, in maniera diffusa potrebbero avere un effetto netto su questo problema garantendo l’effettivo soddisfacimento del diritto alla salute per ogni calabrese.
Sulla base di questi presupposti, la ricerca condotta dall’Osservatorio ICT offre una panoramica sul livello di innovazione tecnologica e di digitalizzazione raggiunto dal sistema sanitario locale. In particolare, il lavoro, da un lato, indaga l’avanzamento degli interventi realizzati dalla PA in tema di sanità digitale e, dall’altro, analizza i progetti di ricerca più innovativi messi in campo da imprese e centri di ricerca, che se adeguatamente valorizzati potrebbero rappresentare un patrimonio per l’innalzamento dei livelli essenziali delle prestazioni.
L’ultima sezione dello studio riporta alcune indicazioni di policy con l’obiettivo di imprimere una forte accelerazione al processo di digitalizzazione dei servizi sanitari in Calabria e colmare il gap con le altre regioni italiane ed europee.
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